“Mamma butta ciuccio”

Tommaso ha 19 mesi e una settimana fa svegliandosi dal suo riposino pomeridiano mi ha chiamato “Mamma, mamma” e subito dopo “Mamma butta ciuccio”.

Gli ho dato il ciuccio la prima volta in ospedale non preoccupandomi di quello che mi dicevano le persone. Il ciuccio era comodo, con il ciuccio si calmava, era la sua coccola, era la sua copertina di Linus.

Ero sicura che sarebbe stato un distacco doloroso, negli ultimi mesi cercavo di darglielo solo per addormentarsi, volevo che se ne distaccasse pian piano, volevo fosse un distacco graduale e non traumatico.

Quando mi ha detto di buttare il ciuccio ho colto la palla al balzo, ho pensato “perchè no? proviamo”…e allora gli ho raccontato la favoletta che un pesciolino era appena nato nel mare e avrebbe potuto usare il suo ciuccio se lui avesse deciso di regalarglielo… e lui….l’ha buttato, l’ha salutato e l’ha buttato.

E’ passata una settimana, non è stato difficile, l’ha scelto lui…sicuramente questo mi ha aiutato…ha pianto per qualche giorno un pochino prima di addormentarsi, mi chiedeva il ciuccio con i suoi occhioni neri e io gli raccontavo di nuovo la storia del pesciolino e del grande regalo che gli aveva fatto.

Ha smesso di chiederlo e ha smesso di cercarlo.

Non abbiamo trascorso notti insonne, con lui che piangeva disperato alla ricerca del suo ciuccio, probabilmente non l’avrei fatto piangere, ne avevo un altro di scorta e avrei capito che non era quello il momento.

Troppo spesso rimango stupita dal suo essere così piccolo ma allo stesso tempo così meravigliosamente grande e alla ricerca della sua indipendenza.

#ilmiopiccolotommystacrescendo

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